martedì 2 giugno 2009

Breve storia dell'HACCP

Con la Rivoluzione Industriale, il crescente abbandono delle campagne a favore delle sempre più popolose città indusse la necessità di incrementare drasticamente la produzione di alimenti e di accrescerne la disponibilità. Questo, tuttavia, portò alla luce un nuovo problema, ossia la necessità di garantire ai consumatori un prodotto salubre.

Il primo approccio fu quello di sottoporre a verifiche a campione il prodotto finito, ma presto ci si accorse che questa tecnica presentava delle grosse lacune: innanzitutto, generava notevoli sprechi di prodotto (dato che spesso i test erano fortemente invasivi), inoltre non forniva sufficienti garanzie di affidabilità.

Un miglioramento si ebbe con l'introduzione delle Buone Pratiche di Fabbricazione (in inglese Good Manufacturing Practices, abbreviato in GMP), aventi lo scopo di accrescere la sicurezza degli alimenti, mediante requisiti e linee guida per i produttori.

La grande svolta si ebbe però con le prime missioni spaziali, per le quali la NASA applicò una tecnica basata su un approccio completamente differente, di tipo preventivo: nacque la HACCP.
Questa sigla sta per Hazard Analysis Critical Control Point, tradotta in italiano in Analisi dei Pericoli e dei Punti Critici di Controllo.

Nei prossimi post vedremo più nel dettaglio in cosa consiste.

Stay connected!